Beppe Minello e Emanuela Minucci su Lastampa.it
A dispetto di chi continua a raccontare una Torino da Sodoma e Gomorra, la nostra è una città sempre più appetibile agli occhi degli investitori: e saremmo amministratori irresponsabili se non ci impegnassimo ad aggiornare le regole del suo sviluppo urbanistico». Lunedì sera, ore 8 e mezzo, Sala Rossa, prende la parola il sindaco.
Spiega che Torino è diventata un prodotto più appetibile che mai, e sbaglia chi guarda il dito (la sudatissima approvazione, sempre lunedì sera, del grattacielo Intesa-Sanpaolo) e si perde lo spettacolo della luna: la nuova Torino che emergerà grazie a strumenti come la mozione approvata sempre lunedì sera dal Consiglio comunale (sulla ridefinizione urbanistica della città).
Letta così un po’ brutalmente si potrebbe tradurla semplicisticamente: “Se arriva un palazzinaro di turno o una dozzina di aziende che vogliono costruire sedi o mausolei come loro desiderano, se pagano siamo disposti a modifcare a piacimento il piano regolatore come meglio credono”