Quando si parla di interviste puntuali
Una simpatica canaglia, Fedele Confalonieri. Impermeabile al dubbio, sgusciante come un’anguilla, incapace di sorprendere. Quest’oggi alle 15,30 mi ha ricevuto per poco più di quaranta minuti nel suo ufficio al quarto piano del palazzo Mediaset in via Paleocapa 3. Mi ha fatto salire da solo, per un colloquio a tu per tu. Gli amici che mi scortavano sono stati bloccati alla guardiola. Ovviamente il cuor di leone non ha voluto farsi riprendere dalla videocamera. Voleva guardarmi negli occhi, capire meglio chi fosse quell’urlatore di strada. Così mi ha detto. Dopo avermi domandato due o tre volte se avessi con me un registratore, ha iniziato a farmi lui una domanda: perché ce l’ha tanto con noi? Ho cercato di fargli capire che non c’è nulla di personale né di ideologico. Ho accennato ai disastri recati alla cultura dal ventennio televisivo, alle troppe vergogne del partito azienda, al disagio civile di vivere in un Paese condizionato da una centrale di potere di quel tipo …