Luciano Borghesan sulla Stampa racconta la storia di Crescentin 900 il loft-condominio, uno dei purtroppo pochi esempi di riconversione “non violenta” della Torino industriale in edilizia abitativa.
Altrove nel mondo hanno scelto di trasformare gli edifici industriali in eleganti loft, in Torino hanno deciso di abbattere l’abbattibile e costruire terribili anonimi e invivibili condominioni.
Invece quelli di Crescentin 900, in via Crescentino 25, stanno trasformando la riconversione del loro condominio, ex industria farmaceutica, in un manifesto del lieto vivere comunitario: le feste, il calendario, il blog condominiale: molto spirito di iniziaitiva, tanta creatività e un po’ di ironia.
Per quel che si sa è il primo condominio a essersi dotato di un calendario proprio. Cento esclusivissime copie, tenute come reliquie per parenti e amici. In copertina sono incapsulati i condomini in un originalissimo complesso residenziale. Per ogni mese una famiglia, una coppia, un single, una nonna, anche un gruppo di ragazzi.
E’ Crescentin 900: laddove c’era un’industria farmaceutica ora c’è un parallelepipedo di loft. Sono stati ricavati da un edificio industriale del ‘900, dove lo Studio As ha valorizzato gli elementi architettonici introducendo soluzioni innovative e tecnologiche. Non tutto è filato liscio, ma proprio a causa di alcune preoccupazioni (spese di riscaldamento e ascensore), nel giro di pochi mesi, i primi trenta neo-residenti hanno fatto clan. Si sono riuniti in casa dell’uno e dell’altro, e hanno condiviso gli obiettivi.
La cura ha funzionato: Crescentin 900 oggi ha l’anima del condominio che molti sognano: insieme quando c’è bisogno, anche per far festa (1 volta al mese), senza intaccare la propria intimità, la privacy. Di farmaci è rimasto il simbolo che Francesco Santullo, grafico-artista, ha ricavato per etichettare il residence, e, volentieri, i condomini si sono infilati nelle capsule.
Ognuno porta il contributo che gli deriva dalla professione, dal mestiere anche solo dall’esigenza. Le foto qui pubblicate sono del vicino del secondo piano Marco Saroldi, apprezzato fotografo d’arte.L’inquilina del primo ha fatto addirittura un sito web per gli abitanti delle due palazzine: «Questo Blog – ha scritto Lucia Cannone, progettista di escavatrici – rappresenta una community recentemente costituita in via Crescentino, 25. E’ lo spazio fisico nel quale raccogliere idee, azioni, proposte, riflessioni, progetti, soluzioni e anche nuove energie».
Tra i servizi di utilità c’è anche la finestra dei sondaggi: ecco la classifica delle richieste: l’81 per cento dei condomini vuole la raccolta virtuale di film e libri dei loftiani a servizio della community; il 54% chiede la consegna domicilio confezioni di acqua per tutta la Loft Community, l’innaffiatura comune delle piante durante il periodo estivo, la consegna annuale di legna per il camino. A battersi per una nursery per i bimbi è solo il 27%, ma ci sono coppie giovani, il dato è destinato a crescere.
La sera Nicola Guelfo – designer di Giugiaro – suona il sax, ma per chi vuol far tardi al piano terra funziona «Barriera», locale di arte e di eventi.
Eco-condominio, Community, Loft-industria d’arte…: c’è chi dice che è nato un nuovo piccolo «quadrilatero romano», sicuramente in un quartiere di cui si parla spesso per i problemi di integrazione, è un bell’esempio di convivenza.
chi deve pagare l’abbonamento annuale manutenzione dell’ascensore inquilino o proprietario?