Ieri conferenza stampa a Udine, alla presenza del presidente Illy e degli organizzatori di InnovAction. Era, in effetti, la conferenza stampa di InnovAction, dunque la maggior parte dell’attenzione è stata per la (notevole) fiera dell’innovazione che si terrà sempre a Udine la settimana successiva a STATEoftheNET. La nostra conferenza ha avuto la sua manciata di secondi di celebrità ed è stata accreditata come anteprima ufficiale deputata all’esplorazione del mondo di Internet e delle sue ricadute sulla società di oggi e di domani. Non è poca cosa, per un appuntamento di ispirazione internazionale, alla sua prima edizione e dichiaratamente ispirato a fenomeni e processi tuttora poco scontati in Italia.Come promesso, in coincidenza con la presentazione ufficiale, abbiamo pubblicato il programma.
È ormai piuttosto delineato negli spazi e nei tempi, ma consideratelo provvisorio ancora per qualche giorno: abbiamo diversi contatti aperti – qualcosa in più di semplici contatti, in effetti – ma preferiamo ufficializzarli soltanto dopo aver avuto dai nostri ospiti una conferma definitiva. Lo aggiorneremo sotto i vostri occhi.
Abbiamo cominciato a pubblicare anche la lista degli iscritti alla conferenza. È una prassi comune nelle conferenze internettose di tutto il mondo, perché aiuta ad anticipare, approfondire e tenere traccia delle relazioni che si creano prima, durante e dopo queste occasioni di incontro. Se tuttavia qualcuno non gradisse apparire, non ha che da avvisarci. Aggiorneremo con regolarità la pagina degli iscritti, in modo che chi attende di registrarsi possa avere un’idea della disponibilità residua di posti in sala (il limite massimo è di 300). Anche se la conferenza è gratuita, vi preghiamo di registrarvi soltanto se siete certi di poter partecipare. Se vi siete registrati ma vi sono sopraggiunti impedimenti, per favore avvisateci per tempo, per permetterci di destinare il vostro posto ad altre persone interessate.
La conferenza sarà un po’ in italiano e un po’ in inglese. Le sessioni con ospiti stranieri saranno in inglese, quelle miste saranno preferibilmente in inglese, quelle con soli ospiti italiani saranno in italiano. Nel bene e nel male, l’inglese è la lingua franca della Rete, e in una conferenza che intende aprire delle conversazioni tra persone che non sempre hanno l’occasione di parlarsi (imprenditori, politici, blogger, innovatori, formatori, pensatori – italiani e internazionali) parlare la stessa lingua ha la sua utilità. Sarà forse uno sforzo soprattutto per gli italiani, ma proprio noi abbiamo più da guadagnare da un confronto che, per una volta, non ci vede come provincia isolata e impermeabile.