Dichiarazione dopo la caduta del governo durante la presentazione del documentario su Bettino Craxi: questo sistema è un buon sistema elettorale.
Decodifica: lo so l’attuale legge elettorale fa schifo ed è indegna, l’abbiamo fatta nel mio governo, ma se facciamo le elezioni adesso dovremmo vincere noi per cui chi se ne frega
Il Governo Prodi ha cessato di esistere ieri sera con il voto contrario del Senato. Il Professore si è recato al Quirinale rassegnando le proprie dimissioni che, come consuetudine, Napolitano si è riservato di accettare. Si apre quindi la Crisi di Governo. Cerchiamo di analizzare i possibili scenari.
Oggi il Capo dello Stato comincerà le consultazione, ascoltando i Presidenti dei due rami del Parlamento, Bertinotti e Marini. L”intenzione di Napolitano è chiara: cercare un accordo tra i partiti per costituire un governo istituzionale che traghetti il paese verso le prossime elezioni. Visto il modo con cui è caduto il governo, vittima di profonde spaccature nella sua maggioranza, non sarà facile, ma Casini ha lasciato aperto una porta in tal senso. Fare ora i nomi dei possibili candidati all’incarico di governo è cosa ardua e prematura, ma possiamo comunque fare qualche esclusione e dare alcune indicazioni di massima. Sicuramente non sarà nessuno dei grandi leader di partito a ricevere l’incarico di formare il nuovo governo, quindi né Berlusconi, né Veltroni, Casini e tantomeno Fini. Vedo difficilissimo un reincarico a Prodi, l’ipotesi più probabile è l’incarico a un tecnico e/o politico di area centrista, che possa ottenere consensi dall’una e dall’altra parte. Impossibile Dini che ha contribuito alla caduta del governo per interesse personale e che ora è inviso al centro sinistra; difficilmente potrà ritrovare una collocazione in quell’area. Il Presidente del Senato Marini a suo tempo non si era detto disponibile, ma ora la situazione è cambiata, quindi il suo è un nome possibile. Il prossimo incaricato a formare il governo, per questa legislatura, potrebbe essere quello di un politico di area Margherita.
Prospettive future: Dini e Mastella difficilmente troveranno un posto nella coalizione di Centro Sinistra. Veltroni ha detto di volere correre da solo, ma la sua potrebbe essere solo un’onorevole sconfitta con alcuni risvolti interessanti. Il Sindaco di Roma potrebbe sacrificarsi per dare uno scossone al Centro Sinistra, cercando di eliminare l’iperframmentazione partitica presente nella coalizione. Difatti il Centro Sinistra, sotto questo punto di vista, è ancora in piena Prima Repubblica, buona parte dei suoi esponenti rispondono prima di tutto alle logiche di partito, invece che agli elettori. E’ importante superare questa fase, affinché la politica torni in mano dei cittadini e non ai partiti che hanno interessi privatistici e di lottizzazione.
Il Centro Destra è molto più compatto: se si va alle elezioni subito il candidato più logico è Berlusconi, ma le elezioni immediate sono tutt’altro che scontate. Fini è il candidato più gradito dagli elettori, secondo recenti sondaggi, ma non ha la forza e il coraggio di proporsi (qualcuno ricorderà il soprannome di battaglia del leader di AN…).
Nonostante gli ovvi proclami, credo che anche nel Centro Destra in molti non credano all’ipotesi di elezioni subito. Ma se così fosse, l’ipotesi più probabile è lo scontro Berlusconi-Veltroni, di cui avremo modo di parlare in seguito. Aspettiamo gli sviluppi dei prossimi giorni.