Ieri si è “materializzato” a Torino per il workshop di Communia niente poco di meno che Bernardo Parrella, che il bloggante non rivedeva “fisicamente” dal suo “covo” nel New Mexico da una vera vita.
Il mitico Berny si conserva sempre in ottima forma, ed ha notato una certa pinguetudine del bloggante che approfitterà della oramai vicina bella stagione per riprendere forma fisica …A proposito conviene dare una occhiata a delle ottime riflessioni di BP sulla comunicazione off-line e on-line delle elezioni USA
Se è vero, come è vero, che c’è sempre più politica nella Rete in Usa, altrettanto vero è che occorre porre ill tutto nel giusto contesto. Il recente rapporto di Pew Internet segnala la forte crescita del ricorso alle fonti online per seguire le vicende politiche e la campagna elettorale in corso. Ma ciò va forse traducendosi in maggiore partecipazione? O si tratta comunque di informazione passiva, di politica-spettacolo, di farsi belli sull’onda di YouTube e simili? Già dimenticato il flop della potenza online Howard Dean quattro anni fa? E forse ancora più al cuore della questione: i new media stanno forse facendo un lavoro migliore degli old media? Analizzano, contestualizzano, chiariscono meglio lo scenario?
Nient’affatto. Old & new sono ben allineati e coinvolti nell’offerta continua di superficialità, esagerazioni, errori. Basta vedere la recente coverage delle prime tornate in Iowa e New Hampshire, centrate su poll, titoloni, “soundbytes”. Lo conferma fra l’altro oggi Counterspin, reportage radio del gruppo FAIR (Fairness and Accuracy In Reporting), equiparando in sostanza l’approccio mediatico online e offline in senso sensazionalistico e negativo. Concludendo così: «After all, it’s voters, not the news media, who are supposed to elect the next president.» In altri termini: il fatto che esista sempre più politica nella Rete vuol dire poco o nulla se non crescono qualità, profondità e accuratezza di tale informazione.
be’, si, ogni tanto un giro IRL nel bel paesebisogna pur farlo — peccato che il jet lag e le fatiche del workshop mi abbiano stroncato la sera (sorry) — pero’ davvero: attento alla pinguetudine!