C’è spazio per gli intellettuali e per i grandi temi di riflessione nel caleidoscopico regno dei video su Internet? A vedere il successo planetario di YouTube, costruito in buona parte sulla produzione, condivisione e comunicazione di contenuti amatoriali ad alto tasso di spensierata frivolezza, non si direbbe. La partecipazione delle masse al grande gioco della Rete sembra aver ricoperto e livellato le élite di pensiero. Soprattutto agli occhi di quelle stesse masse. Eppure c’è un sito che adesso proverà ad opporsi a questo trend: si chiama Big Think, è stato aperto a inizio gennaio e punta su un mix tra il linguaggio più amato del Web (il video da tre minuti) e l’autorevolezza intellettuale dei suoi protagonisti.
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