Gigi Tagliapietra sulla violazione ai sistemi informativi del tribunale di Genova
E’ di ieri la notizia dell’incidente informatico al Tribunale di Genova oggi ripresa dai giornali nazionali e dalla Rai. L’informazione è ancora sommaria e superficiale con terminologie che la dicono lunga anche di quanto poco ne capisca anche chi deve raccontare (“cervellone”, “tilt”, “file divorati”) una storia che si potrebbe riassumere cosi: “Una risorsa vitale per il funzionamento di un sistema nevralgico come un Tribunale, è in panne e si sono perse una quantità di informazioni che sono costate fatica e lavoro. E’ stato fatto il possibile per garantire la continuità opeartiva di un tale sistema?”
Che il guasto sia stato causato da un attacco hacker o da una diffusione di malware come già fu per il Comune di Milano o se l’inutilizzabilità del sistema informatico fosse stata causata da un black-out elettrico o da una calamità natura poco conta: erano state prese le misure minime necessarie a prevenire incidenti? (con buona pace di chi vuole toglierle anche alle aziende) C’era il backup dei dati? (la sicurezza non esiste, esiste la riduzione dei tempi ri ripristino) Il personale, i giudici in questo caso, sono stati formati alle regole di base della sicurezza? (c’è il caso che il worm si sia propagato per inconsapevole imperizia degli utenti stessi).