Tutti i sei Pos, i terminali per le transazioni bancarie di carte di credito e bancomat, risultavano manomessi. Qualcuno – lui – aveva appena dissaldato i circuiti elettronici che erano stati inseriti, forse un mese prima, per captare i codici dei malcapitati consumatori torinesi. Alle 4 lavoro finito.
Dal suo cellulare era partita ai complici la telefonata che stavano aspettando con ansia: dove erano stati nascosti i circuiti, per poi essere recuperati all’apertura del negozio. Missione compiuta: i primi clienti, infatti, furono due guardinghi romeni, fuggiti senza danni e con i chips al sicuro.