Dal Blog di Webnews
L’aspetto più grave della nuova proposta di legge per l’editoria è che nasce già vecchia perché è una legge nata e pensata intorno all’editoria cartacea tradizionale e con pochissimi riferimenti orientati al vero futuro dell’editoria nel digitale e nel multimediale.
Si tratta quindi sostanzialmente di una legge di conservazione e di mantenimento per difendere e tutelare gli status quo attuali dell’editoria cartacea. Le caste difese sono soprattutto gli editori di giornali e soprattutto gli editori di giornali di partito, ovvero i partiti stessi, che ricavano dalla esistenza in vita dei loro giornali ideologici finanziamenti per la loro sussistenza.
Un’altra casta che cerca di portarsi alla pensione con una legge del genere è quella dei giornalisti oramai fuori mercato per competenze tecniche o per conoscenza del nuovo media, che già cercano di ostacolare nei fatti l’accesso alla professione di giovani pericolosamente dotati di numeri nel nuovo mondo editoriale e con una legge conservatrice come l’attuale possono vivacchiare per ancora qualche anno.