Il testamento biologico lo conosciamo: è una carta in cui mettere per iscritto i trattamenti sanitari ai quali vorremmo essere sottoposti (o non vorremmo) nel giorno in cui non fossimo più in grado di deciderli da soli. In Italia non esiste ancora, ma credo che passerò dal notaio per sottoporgli almeno un testamento mediatico.
L’idea è quella di una carta dove si possano pre-vincolare i propri comportamenti, le dichiarazioni, le interviste televisive proprie o dei propri familiari: il tutto nella disgraziata ipotesi che dovessimo ritrovarci al centro di un episodio di cronaca nera, di quelli che fanno impazzire i mass media ma per esempio fanno orrore a me. Nessuno può sapere in che stato psichico sarebbe ridotto dopo una tragedia che lo toccasse da vicino, e neppure io, dunque, posso conoscere quanto rimarrebbe della mia capacità di sottrarmi al mostro mediatico ansioso di sapere «che cosa provo».
1 commento su “Per un testamento mediatico”
I commenti sono chiusi.
‘Via macchianera’ una cippa. Mettere la firma, grazie.