Tratto dalle cronache delle sfilate di moda di Donna Moderna
Scattante, coinvolgente e friendly, come sono la collezione e quest’uomo che riesce a sedurre persino con il pull corazzato di paillettes, un modo molto macho per sottolineare un fisico ben fatto.
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Con la simpatia della provocazione entra in scena il bermuda comodo, più da montagna che da città se portato con il pull animato da un orsetto con cornamusa o i calzettoni di lana.
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I capispalla sono scultorei, gli abiti gessati brillano di lurex, i pantaloni scendono con il cavallo molto in basso, la maglieria vive di disegni sofisticati, i blazer arrotondano i revers.
Sembrano parole infilate in sequenza casuale … e forse lo sono
Dipende.
Nella descrizione dello stile il linguaggio della moda è semplicemente ridicolo e ridondante. Il problema è che è Donna Moderna, se fosse un altro giornale e un altro/un’altra giornalista troveresti rimandi, citazioni e descrizioni davvero di alto livello (mi riferisco per esempio a Quirino Conti e a pochi altri)
Nella descrizione degli abiti invece non ci trovo nulla di incomprensibile e random. Anzi.