L’arte di creare dei nuovi linguaggi, attraverso internet, viene oggi definita negli USA “ConLang” ed il “Toki Pona”, nato ufficialmente nel 2001 viene riconosciuto come primo linguaggio interamente creato nel cyberspazio. Da allora si sono diffusi, spontaneamente sul web, altri 1900 idiomi.
La notizia viene riportata dal Los Angeles Times e subito si diffonde nel mondo ed ovviamente in Italia, dove però questo genere di iniziative è stato lanciato per la prima volta nel 1999, addirittura due anni prima che negli USA.
Il ‘Diziobolo’, un CONLANG ante litteram, è stato annunciato alla stampa il 19 aprile del 1999 dal suo promotore Carmelo Cutuli, uno dei “visionari” dell’allora internet nostrana.
Nel lancio stampa di allora si legge testualmente “L’idea è semplice: creare un vocabolario online, il “Diziobolo”appunto, con l’aiuto degli utenti Internet italiani che possono inserire in un apposito form una parola italiana e il corrispondente termine nella “Lingua del Net”.
Lo scopo? “Dare sfogo – dice Cutuli – alla propria fantasia, liberandosi dagli schemi e dalle regole del linguaggio parlato, per dare vita a un vero e proprio metalinguaggio globale, comprensibile da tutti i frequentatori del cyberspazio. Niente grammatica, quindi, né sintassi, ma via libera alla creatività, senza alcun timore di esagerare”.
Inutile dire che il post ha subito provocato un tam tam mediatico tra i blogger e la notizia sta girando vorticosamente sul web. Nel frattempo Cutuli sta cercando di recuperare il data base originale dei ‘lemmi’ inseriti a suo tempo dagli utenti con tanto di definizione a mo’ di vocabolario che andavano da termini di assoluta fantasia come “sbabadanga” a neologismi come “fillare” dall’inglese to fill (riempire), un form internet nel caso specifico.