Secondo i timori di polizie e servizi segreti di diversi paesi, le organizzazioni del terrorismo islamico potrebbero usare il sempre più frequentato mondo virtuale di internet per reclutare adepti e compiere attentati virtuali a scopo propagandistico. Secondo il Sunday Times, i responsabili dell’antiterrorismo temono inoltre che Second Life possa essere usato per trasferimenti di soldi e comunicazioni in codice tre membri di gruppi estremisti. Kevin Zuccato, capo del Servizio contro i crimini Hi-tech del governo australiano, afferma che gli aspiranti terroristi potrebbero provare ad utilizzare le loro tecniche nel mondo virtuale, per poi portarle in quello reale. «Dobbiamo iniziare a pensare a vivere, lavorare e proteggere due mondi e due realtà», ha affermato a una conferenza sulla sicurezza a Sydney.
Meglio ci stiano a lungo su SL, meglio 100 attentati virtuali di uno reale