I ricercatori dell’università americana hanno quindi pensato di utilizzare i Captcha per generare immagini che contengono, non più combinazioni casuali di caratteri, ma parole scansionate che il computer non è riuscito a comprendere. In questo modo, ogni volta che un utente posta un commento nel vostro blog, aiuta l’Internet Archive ad arricchire la propria biblioteca digitale.
Il progetto si chiama ReCaptcha e a me sembra un’idea utile e intelligente, quindi ho deciso di istallare il plug-in per WordPress nei miei due blog e invito tutti a fare lo stesso. Sarebbe bello se questa iniziativa fosse accolta dai gestori di piattaforme di blogging e dai gestori di netwrok di nano-publishing.