Il presidente dell’Ordine nazionale dei giornalisti, Enzo Iacopino, ha così commentato le dichiarazioni del leader del Movimento 5 stelle:
“Beppe Grillo usa il web per le sue battaglie politiche, puntando a portare il M5S in Parlamento. È suo diritto, incontestabile e incontestato. Il diritto che non ha è di ricorrere, con altri termini rispetto a quelli usati da leaders politici che critica, alla denigrazione degli altri, conseguenza inevitabile del suo ragionare per mucchi. Gli insulti ai giornalisti rientrano in uno stantio repertorio di chi considera liberi solo quanti scodinzolano perfino davanti alle sciocchezze che non solo in agosto vengono dette. Se Grillo ha nomi, e prove, di chi si “vende l’anima” tra i giornalisti li faccia. Vedrà che l’Odg saprà agire tutelando il diritto dei cittadini alla verità. Abbia rispetto per chi guadagna anche molto meno di 15, 20 euro ad articolo. Sono in migliaia che onorano questo dovere costituzionale ogni giorno. Nel silenzio di troppi, anche di Grillo che potrebbe denunciare le vergogne delle quali si rendono responsabili gli editori, ma invece preferisce “stare sugli spalti” come quanti restavano a guardare nel maxi processo. Qui non è un “incontro tra la Procura di Palermo e la mafia”, ma una guerra tra “i ladri di sogni e di verità”, che ci sono tra gli editori, e i diritti dei cittadini. Grillo aggiusti il tiro, dimostri di voler capire che cosa accade nel mondo dell’informazione. Se lo desidera siamo pronti a fornirgli ogni elemento utile. Senza bisogno di cercare la luce dei riflettori”. Ecco quel che aveva dichiarato Beppe Grillo:
“Da mesi, con un ritmo sfiancante, i quotidiani, e le testate on line che vivono di notizie “copia e incolla” e rimbalzano le falsità, insultano, diffamano, spargono menzogne, inventano fatti, creano dissidi inesistenti, diffondono odio su di me e sul MoVimento 5 Stelle. Danno spazio a personaggi che non intervisterebbe neppure un giornalino scolastico, scavano nel passato e osservano con una gigantesca lente di ingrandimento il presente dei consiglieri 5 Stelle per trovare il più piccolo indizio per dimostrare che il M5S è uguale agli altri, peggio degli altri e, se messo alla prova, ruberebbe più di qualunque partito. Nulla gli è perdonato, soprattutto l’onestà. Il segnale dell’inizio delle ostilità è stata la vittoria di Parma. Da allora, l’informazione italiana ha un solo bersaglio, il M5S. Chi ne fa parte è diventato un illuso o uno scarafaggio, un “cafard” da denigrare, da eliminare dalla vista degli italiani. La Radio Televisione Libera delle Mille Colline Italiana sta facendo a tempo pieno il suo sporco lavoro per garantire la continuità del Sistema alle prossime elezioni politiche. E’ necessario “tagliare la cima degli alberi alti” per mantenere l’attuale classe politica al potere. Un’informazione simile a quella del Rwanda nel 1994. Qui siamo più civili. Non usiamo il machete. Gli avversari si diffamano, si isolano, si mandano in esilio come Ingroia. Solo come extrema ratio si eliminano, ma è una soluzione che presenta un prezzo molto alto da pagare all’opinione pubblica. La Radio delle Mille Colline rwandese (RTLM) aveva un solo speaker, quella italiana ne ha un numero quasi infinito, non sono di destra o di sinistra, sono servi ed eseguono gli ordini. Spesso si accontentano di poco per i loro pezzi, 15, 20 euro al massimo. Una elemosina per vendersi l’anima. C’è chi fa carriera sull’Odio 5 Stelle, si specializza, si industria in comparsate televisive, tiene una rubrica sui giornali on line, pubblica libri per spiegare che è solo un’operazione commerciale, un tentativo di un guitto in cerca di visibilità, un esperimento basato sul nulla, un attentato alla democrazia. Falcone, al tempo del maxi processo, ebbe a dire che gli sembrava che gran parte dei siciliani stesse assistendo a un incontro tra la Procura di Palermo e la mafia come degli spettatori dagli spalti. Qualche volta ho un’impressione simile. Mi trovo in un’arena con gli altoparlanti che incitano gli avversari, ma anche il pubblico, a colpire il MoVimento 5 Stelle, causa di tutti i mali, concentrato di populismo e demagogia, unico vero problema dell’Italia. Di quest’Italia marcia… Ci vediamo in Parlamento. Sarà un piacere”.